venerdì 16 gennaio 2009

NEL LATTE DELLA MADRE

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Nel latte della madre

Prediligo postazioni rialzate,
Battute dal vento, anche se pericolose
Per i colpi vaganti o l’ingordigia dei cecchini
Che prima della fine del turno
Vogliono ancora una volta far centro.

Ma in queste notti arabe
Sono i cumuli di macerie che m’aggradano di più
Perché a volte, sotto, li sento ancora lamentarsi,
Con voce sempre più sottile o insistente pervicacia.

Eppure moriranno entro pochi minuti
Ed è inutile affannarsi a sollevare le pietre,
Scalzare travi, rotolare macigni.

E’ la polvere che li condanna. S’incolla alla gola
O alle ferite sanguinanti e li sigilla come
Statue di gesso o sale. Immobili. Fermàti nel tempo
Come i calchi degli schiavi di Ercolano.

Per esperienza so che, passata l’orda,
Li ritroveranno quando spianeranno le macerie,
Solitamente avvinghiati alle madri.
Del resto il loro mondo era davvero poca cosa:
Un seno un poco avvizzito, un battito rassicurante del cuore.

Askenazita di Bolechov che hai pigiato il bottone,
Palestinese di Hebron che hai caricato il mortaio,
Texano di Dallas che hai il grilletto facile,
Talebano di Kabul che hai il coltello affilato:
Non cucinerai l’agnello nel latte della madre.


Filippo Tuena, 15 gennaio 2009

giovedì 1 gennaio 2009

Pezzi di vita

il mio grande amico Facebook, con la sua pubbblicità contestuale, mi informa:

100mila ragazze scapole - Trova scapole della tua località su Meetic! Gratis!

Mi chiedo chi sia questo personaggio che sta seminando scapole di ragazze per le varie località della penisola per poi offrirle gratis su Meetic.
Internet è veramente una grande nazione nella quale si può trovare di tutto!

sabato 27 dicembre 2008

Marche pour la cérémonie des Turcs - Gian Battista Lulli per le decelebrazioni dell'Anno 2009



Propongo che Jean Baptiste Lully sia nominato seduta stante il Grammy Awards del Capodanno 2009.
Che tutte le Orchestre delle Feste Del Tributo dopo lo scoccare del dodicesimo rintocco aprano il nuovo anno con le note del grande dimenticato e la sua marcia dell'Alcesti.
Che finalmente un sontuoso tocco di umiltà dia la nota giusta per un nuovo luminoso futuro dell'Umanità.

venerdì 26 dicembre 2008

proposta di simbolo della concordia nazionale

Morire a rate

Sui muri di Torino compare in questo dolce clima natalizio una campagna particolare.

Su tre righe recita così:
Spendere meno
pagare il funerale a rate
una scelta di cuore

La grafica è molto spiritosa il marchio Cuore ha dei bei colori VIVISSIMI, adatto ad un target che ama la vita, giovanile, lspensierato,che ritiene essere la morte una noiosa prassi a cui ci si deve attenere, come fare la carta d'identità e distribuire i regali natalizi.Specie se tocca a parenti rompicoglioni.
Adeguamento del 'memento mori'; basta con immagini che possono ricordare cose spiacevoli, morire si può, anzi si deve, ma si può e si deve farlo con allegria, senza turbare troppo e senza rendersi rompicogllioni.
A Torino, coincidenza, si è appena conclusa Creative Are Bad, la mostra sulla pubblicità rifiutata.
Questa non lo è stata, quindi bravi i creativi,molti funerali in più saranno acquistati con il nuovo marchio.
Un tempo la pubblicità dell'Olio Cuore, sul quale il marchio delle pompe funebri ne richiama esplicitamente i colori, aveva come testimonial l'attore Nino Castelnuovo che compiva un prodigioso e atletico balzo per saltare una staccionata.
Ora Castelnuovo, nato nel 36, è maturato e pronto a passare allegramente a miglior vita.
Ai creativi suggerirei di rifarsi a quel'idea di videoclip per riproporre il vecchio attore che salta rumorosamente la staccionata e infine ha un attacco cardiaco.
Si ride molto;il riso permette una ventilazione polmonare forzata e di consequenza una maggiore rendita della circolazione sanguigna.
Mantenersi giovani, pagarsi la vita a rate, non soffrire mai.
Cara vecchia Morte che giochi a scacchi nei film di Bergman quanto tempo è passato!
Oggi i brain training permettono di essere sempre più intelligenti, ma a che pro mai esserlo?.

domenica 14 dicembre 2008

Il passaggio del rubicondo (così come lo narra Svetonio)

Quando raggiunse l'autogrill presso il fiume, che segnava il confine della sua provincia, AMario si fermò per un po',e riflettendo su quanto stesse facendo rivolto ai più vicini disse:
"Possiamo ancora tornare indietro; perché se attraverseremo il ponticello, tutto ciò che poi faremo dovrà esser fatto senza esitazione."
Allorchè accadde un prodigio.
Un nano apparve all’improvviso nella piazzola poco distante:
per ascoltarlo erano arrivati oltre i pastori anche moltissime casalinghe di Voghera e tra quelli anche dei trombettisti che presa la rincorsa si lanciarono oltre la sponda del fiume.
Allora AMario disse:"Andiamo dove ci chiamano i segnali degli dei e l'avversità dei nemici. Il dado è tratto."
Fatta passare così i suoi nuovi amici, prese con sé i tribuni della plebe che, scacciati da Roma, gli si erano fatti incontro, si presentò davanti all'assemblea e invocò la loro fedeltà con le lacrime agli occhi e la veste strappata sul petto.
Si crede perfino che abbia promesso a ciascuno il posto nelle liste alle prossime elezioni, ma si trattò di un equivoco. Infatti, nel corso della sua arringa e delle sue esortazioni, egli mostrò molto spesso il dito della mano sinistra dicendo che di buon grado si sarebbe tolto anche l'anello per ricompensare tutti coloro che avessero contribuito alla difesa del suo onore.
I tesserati dell'ultima fila, per i quali era più facile vedere che sentire l'oratore, fraintesero le parole che credevano di interpretare attraverso i gesti e si sparse la voce che avesse promesso a ciascuno il diritto di portare l'anello e di possedere i quattrocentomila sesterzi.
IL resto sapete come andò.

Posta con la testa:ma non solo

Vota con la testa.
Spesso si va a votare con leggerezza e poi ci si ritrova con un governo che non era quello che si sarebbe voluto veramente, ma intanto è difficile mandarlo a casa, resta ovunque è impossibile cancellarlo, si insinua ovunque e ti dice 'mi ha votato, mi hai votato'.
Vorresti tornare indietro ma non puoi.
La prossisma volta Vota con la testa.