venerdì 17 dicembre 2010

martedì 30 novembre 2010

Test del giorno: quanto sei Julian Assange


  • Annunciate per giorni che state per starnutire?
  • Dopo aver raccolto le confidenze su tutti i segreti della vostra migliore amica li diffondete subito pubblicamente?
  • Vi sentite investiti da una missione quotidiana che salverà l'umanità o almeno il vostro quartiere?
  • Quando uscite di casa vi guardate attorno con ansia?
  • Non vi turba la freddezza imbarazzante con la quale le vostre rivelazioni epocali sono accolte tra i famigliari?
  • Spesso avete la sensazione che nessuno abbia più voglia di parlare con voi?
  • Vostra madre, da adolescente, vi definiva un simpatico stronzo?
  • I vostri amici, da studente, vi definivano una simpatica merda?
  • La vostra fidanzata preferiva confidare lei a tutti quali fossero i suoi comportamenti intimi?
  • Avete ripetutamente ipotecato vostra madre ed ora siete in una black list da cui non vi riesce uscire?
  • State per diventare apolide?
  • Vi chiamate Julian?
  • Vi chiamate Assange?
Se avete risposto affermativamente ad almeno una delle domande siete effettivamente Julian Assange.

Siamo tutti figli di Bondi

La Divina Commedia all'Italiana

In tutti i film di Monicelli, uno per tutti Amici miei, c'è un senso di morte e allegria, di amicizia e asocialità, di profondo risentimento verso le regole. La sua commedia all'italiana è quella che più si è avvicinata alla Divina Commedia all'Italiana.
Non c'è nulla nella sua scrittura filmica che rassicuri e ci dia la pace a cominciare dal suo esordio insieme a Steno in Guardie e ladri, il primo di quei discorsi sulla morale della divisa, dove il ruolo assegnato all'individuo dall'esistenza (guardia/ladro, cavaliere di crociata, fante in trincea, compagno rosso, genio della rapina, piccolo borghese, parente serpente, marchese romano...) è sviluppato con il distacco che la coscienza di sè deve avere nei confronti di quelle che si deve essere perchè si porta indosso la divisa che serve per essere accettati e riconosciuti.
Se poi tutto è necessariamente diverso ha poca importanza, solo la ricollocazione in un'altra nascita metterà per sempre le cose a posto.

domenica 28 novembre 2010

Akuel, come coinvolgere i blogger per una (quasi) pubblicità progresso | Social Media Italia

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Tatuare la propria vita in un qrcode | Social Media Italia

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Come cercare un nome per il vostro progetto 2.0 | Social Media Italia

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ADV e reputazione | Social Media Italia

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Diminuite la realtà, per favore. | Social Media Italia

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Virtuale estremo | Social Media Italia

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Aiazzone: un caso disperato | Social Media Italia

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Diaspora il progetto anti-facebook | Social Media Italia

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sabato 22 maggio 2010

Appello ai giovani

...ed ai giovani dico: non perdete tempo con gli studi e gli allenamenti a calcetto, finchè siete aitanti e passabili, fate gli gigolò.

Memorie di Alzheimer - la crisi di un uomo senza più punti di riferimento

Alcuni passaggi del volume 'Memorie di Alzheimer' un testo che difficilmente verrà dimenticato sul sedile dei treni.

...Ero in Corso Berlusconi, angolo via Bossi, solo allora mi accorsi di essere completamente vestito ed allora compresi tutte quelle espressioni scandalizzate attorno.

...Ma come facevamo a divertirci da giovani senza queste meravigliose pillole azzurre?

...Se è severamente vietato calpestare i bambini nelle aiuole, ci sarà sicuramente un motivo valido!

...Anche questo Natale mi è stato regalato una bombola d'ossigeno annata 2012.
La stapperò a Capodanno se mi ricorderò dove la metto ora.

...L'italiano resta sempre quella meravigliosa lingua dalle robuste radici sassoni.

...Come sempre gli italiani corrono in soccorso della Protezione Civile

...Corso Silvio Berlusconi - chansonnier. Gli italiano hanno la memoria corta

...all'inizio avevo usato la mia malattia come alibi per le scappatelle coniugali.Poi mi hanno detto che non ero sposato.

domenica 10 gennaio 2010

Diventare uomini seri, fare cose, vedere gente

'A serious man' è un film per chi non ha fretta, per chi può permettersi quel lusso raffinato di alambiccarsi il cervello nel cercare di sciogliere il loro solito intreccio di personaggi, subplot, dialoghi, spesso fuorvianti che, non raramente, risolvono loro film precedenti.
'A serious man' è un film tutto ebraico di quelli per cui io vado in brodo di giuggiole.
Il tema del film è il ricevere ed il restituire.
Che cosa? Le domande.Che la vita ci pone e per le quali inutilmente cerchiamo con affanno di avere risposte.Cerchiamo chi ci pone domande e chi da risposte.
Ogni volta che un evento, una persona, un incontro ci pone una di esse, noi restiamo sconvolti e turbati, incapaci di dare la risposta, non dico quella giusta, ma una qualsiasi, per far capire che almeno la si ha intesa.
E restiamo interdetti dalla nostra totale incapacità di risposta.
Ci sforziamo per blandire gli Dei, la Scienza, la Fortuna, il Tempo.Per provare almeno a non far finta di niente.
Ma le domande sono sempre lì che si accumulano di anno in anno, inevase, impolverite, su cui almeno si vorrebbe porre il timbro DIMENTICATA.
Non è così, ogni volta che sembriamo arrivare alla meta, succede qualcosa che ci frustra.

Ogni persona che incontriamo è una domanda aperta, implacabile.
Molti fanno gli indifferenti e sfuggono, tante volte anzi quasi sempre sono maschi.
Sono coloro che neppure ci provano.Hanno cose e impegni più grandi.Devono affrontare le guerre, guadagnarsi il pane, costruire città e Imperi, dividersi le dosi di coca e molto spesso la donna di un'altro di loro.
Non ci provano a dare risposte ma non ci provano neppure ad ascoltarle.Ne fuggono atterriti, i maschi non sanno ascoltare, le donne lo dicono sempre.
I maschi non sanno ascoltare le loro domande perchè hanno un dono divino.Sanno che non vi sono risposte.
Come cani randagi, portano un qualcosa tutt'altro penzolante dai denti.Ricchezza, fastidio, passione, tenacia, violenza, amore, certo... portano tonnellate di amore che depongono ai loro piedi scodinzolando felici e sicuri di aver dato la risposta ESATTA.
Invece non sono le risposte che servono, che salvano, che contano.
La scen aè la stessa: la coda festante e la bava che scende, le orecchie ritte per ricevere un consenso ed il loro cuore tonfa, deluse, non è così...

L'ebraica è una religione asessuata.
E'la storia della guerra tra i sessi per una supremazia tribale.
Ma tra i due si è frapposto un terzo che ha posto domande a raffica, era Dio e c'era poco da scherzare.
Dio è il campione mondiale delle domande,. spesso celano trabocchetti, anzi ogni domanda è un precipizio ed in fondo al precipizio c'è l'inferno.
La presenza di Dio ha messo fine alla guerra scatenandone un'altra.
Tra le domande e l'uomo
La filosofia è l'enorme catalogo che le ha archiviate promettendo di prenderle in considerazione prima o poi.
Poichè temporeggiava troppo il Mondo s'è inventata la Scienza che ha dato tante risposte errate o meglio inutili.
Oggi stiamo provando con una disciplina con cui non avevamo mai tentato prima, la Religione.
Ma dare risposte con una disciplina che rimanda tutto ad un altra vita è molto deludente.
Ci sarebbe l'Arte se soltanto qualcuno sapesse cosa fosse.
Se l'arte fosse tutto quello che è inesprimibile col linguaggio sarebbe sicuramente la disciplina che darà le risposte.
Ma il sistema uomo ha creato un fitto intreccio di COSE celate dal linguaggio che è assolutamente impossibile distruggere con il Non linguaggio.
Il Messia avrebbe dovuto portarci l'Arte e non l'amore, o non era un Messia o si è sbagliato, o non abbiamo capito che cosa ci ha rappresentato.
Poichè infine il problema è la nostra pochezza.