lunedì 10 agosto 2009

i razzisti sono esseri inferiori

Stamattina sul mio tram definito, seduta di fronte a me, vi era una coppia di donne.
Lei anziana.Molto anziana.Sicuramente verso i novant'anni.
In un lontano dove era sicuramente stata una splendida donna, ora il tempo incurante di ogni passato la stava sbeffeggiando.
Ma non soltanto per le rughe e la deambulazione inefficiente soprattutto per quel disagio nella memoria, nell'articolazione dei pensieri, nell'insicurezza che ti da il non ricordarsi più nulla.Nell'essere, per molto pensiero pragmatico, una persona inutile a se stessa ed agli altri e purtroppo averne sprazi di consapevolezza.Quegli sprazi di consapevolezza che ti fanno percepire nello sguardo del prossimo la lettura di un pensiero: ' ma quanto ci costano queste persone inutili a se stessi ed agli altri?Quanto Stato Sociale dobbiamo organizzare, mantenere e ripensare per una parvenza di umanità pelosa, quando per loro stessi sarebbe una liberazione non esistere per nulla'.
Ua signora che da come si esprime sicuramente ha avuto un passato colto, non indifferente, vivo e vitale.
Ma oggi tutto questo rimane relegato nella punta del bastone che usa per camminare e per avere un punto di riferimento.
L'altro punto era la signora che le stava accanto.
Una peruviana tipica.Viso indio, gambe piccole proporzionate alla sua altezza.Sicuramente molto poco ariana.Ha imparato a parlare un ottimo italiano che le permette non soltanto di districarsi nella nostra selva di indicazioni astruse ma anche a integrarsi come vuole l'Autorità Recente, magari cercando di lasciarsi alle spalle il suo passato di vita, cultura, comportamenti, abitudini e inutili tradizioni.
Un Alzheimer personale che piace a tutti quelli che gli passano accanto e apprezzano quanto poco sia rimasto di peruviano in quella donna che sicuramente italiana non è.
L'apprezzamento indotto per legge visto che le badanti si salveranno dal reato di esseri clandestini per via dei meriti sociali che hanno acquisito nel sopportare ogni giorno signore anziane inutili a se stesse ed agli altri.
Nel non essere adeguatamente schifiltose e razziste laddove il razzismo eugenetico non bada neppure più al colore della pelle ed all'etnia.
Tra le due donne ci sono relazioni umane.
In giornate in cui le relazioni umane sono un pò demodè per queste due malate di Alzheimer sono il loro collante.
La signora anziana continua a mormorare 'mi raccomando, quando ti alzi alla fermata, non lasciarmi qui'
'guarda che quando scendiamo ti prendo a braccetto' ' ma lo sai che questo tram è proprio bello e moderno quanto tempo che non prendevo un tram'
e dopo qualche discernimento ti accorgi che sono le cose che le ripete ogni mattina alla stessa ora sullo stesso tram, che sia estate, inverno o quant'altra stagione che non c'è più.
E tutto quello che a lei rimane di umano accanto è quella signora peruviana che ha imparato a parlare e ragionare nella sua lingua e che gli eroga ogni mattina sullo stesso tram il servizio di umanità che noi italiani non abbiamo più voglia di dare a nessuno.

Il disagio che mi danno i razzisti è superiore a qualsiasi altro mio disagio sociopatico.
Scientemente hanno deciso di uscire dalla comunità umana e di fondare una loro Razza.
'i razzisti sono esseri inferiori' è il mio pay off paradossale.
Così quando mi dico che i adoro i razzisti perchè mi fanno sentire intelligente.
Mi piacerebbe pensare che Adolf Hitler non si sia ucciso nel suo bunker disperato.
Che come Giusva Fioravanti si fosse fatto i suo 30 anni di ergastolo e che giunto ad un'età decente fosse stato colto dalle malattie degenerative della memoria che con una pietà inaspettata gli avesse fatto svanire i suoi fantasmi devastanti.
Che un giorno sul tram lo si potesse vedere vecchio e innocuo abbandonato negli occhi della sua badante semita a chiedere di non essere semplicemente abbandonato alla fermata del tram.

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